Ricaricare la cartuccia 110

La prima volta che questa guida è stata pubblicata, stavano esaurendosi gli ultimi stock di pellicole 110 Fujicolor, e si era ben lontani dall’immaginare che tre anni dopo Lomography avrebbe re-introdotto il formato con ben tre nuove emulsioni (bianconero, colore e diapositiva). Tuttavia, riteniamo che, vuoi per il prezzo delle pellicole vuoi per la voglia di usare l’emulsione preferita, la strada del refill della cartuccia sia ancora valida; un vantaggio è che abbiamo una fonte in più da cui approvvigionarci di cartucce ricaricabili!

Fondamentalmente, per effettuare la ricarica abbiamo due vie: una breve, che consiste nell’utilizzare pellicola in bobina 16 mm, ed una più lunga, che ci permette di ottenere una pellicola di giusta larghezza tagliandone una di formato superiore (120 o 135, con preferenza per il primo). Per chi vuole seguire la strada più lunga ed avere così la possibilità di poter ricaricare con la pellicola preferita, rimandiamo a questo articolo-guida.

La via breve

Sul mercato sono tuttora reperibili alcune pellicole in bobina 16 mm nuove e fresche, quali la Fomapan 100R (diapositiva BN) o la Orwo Pan 100 o 400 iso; su ebay o simili si trovano ancora anche diverse pellicole BN o colori Kodak in bobina e non ancora scadute, come anche _DSC4952invece vecchi stock di bobina con venti o anche trenta anni di età (la Plus-X dell’immagine ha scadenza 1972, per esempio!) . Fra queste alternative, consigliamo sicuramente il nuovo e, in particolare, l’ottima pellicola Orwo, che viene commercializzata in bobine da 62,5 m e che sarà a breve oggetto di un test approfondito; la lunghezza della bobina permette di avere un prezzo medio a cartuccia ricaricata pari a 0,65-0,70 €, a tutto vantaggio dell’economicità.

Apertura della cartuccia

Aprire la cartuccia è relativamente semplice con la maggior parte di queste: in particolare, quelle prodotte da Kodak e da Fujifilm risultano facilmente apribili senza rischi di rottura, mentre un po’ più ostiche si sono rivelate quelle di Lomography.

Fondamentalmente, è necessario separare le due calotte che compongono la cartuccia operando prima una piccola incisione sul bordo di congiunzione delle stesse; il punto in cui le calotte sono incollate maggiormente è in corrispondenza del centro delle due bobine (magazzino e ricevente). Con un taglierino affilato e sottile si incide leggermente il bordo, facendo attenzione al fatto che la plastica è solo in apparenza dura ma è soggetta a forarsi facilmente con la lama della taglierina.

Questa prima operazione può essere effettuata alla luce, dopodichè al buio si procede ad affettuare una delicata torsione tenendo ciascun lato della cartuccia con una mano; la torsione dovrà essere effettuata ruotando le mani in senso opposto rispet_DSC4955to al centro della cartuccia (la parte con la finestrella contapose) fino a che non si sentiranno cedere le saldature delle calotte. A questo punto, agendo direttamente nei punti dove è inziata la scollatura, le stesse si separeranno con facilità liberando il rocchetto che contiene la pellicola e la carta.

Non resta che separare la pellicola dalla carta, alla quale non è in alcun modo incollata ma solamente avvolta, riporla al riparo, dopodichè si può riaccendere la luce e recuperare le parti della cartuccia.

Ricarica della cartuccia

La lunghezza della pellicola 110 è mediamente 32 cm: per prima cosa, quindi, si dovrà tagliare la striscia (da bobina o da taglio di altro formato) alla lunghezza giusta; questa operazione va fatta al buio, usando come riferimento la carta protettiva della cartuccia 110 che si è precedentemente aperta o qualsiasi altro elemento in precedenza predisposto; anche una pellicola precedentemente sviluppata e non tagliata va bene.

Gli elementi principali di una cartuccia 110 sono, come da immagine a sx, le due calotte superiore e inferiore e il rocchetto di avvolgimento, che va a inserirsi negli ingranaggi della fotocamera. A questo è unita, con nastro adesivo, la coda della carta protettiva; generalmente, quando si va ad aprire la cartuccia e ad estrarre la pellicola, la carta rimane attaccata al rocchetto ma, qualora questo non accada, è sufficiente utilizzare una IMG_1534piccola giunzione con nastro adesivo.

La carta è numerata e presenta all’estremità un foro che costituisce il mark di inizio della pellicola; quello che dobbiamo fare è anzitutto allineare con questo mark la coda della nostra striscia tagliata; fortunatamente, grazie a questo rifrimento, l’operazione è molto facile al buio:

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Una volta allineata la pellicola, si procede al suo avvolgimento, assieme alla carta, utilizando la matita come anima: la pellicola deve, infatti, essere avvolta  fino quasi a  raggiungere il rocchetto;  una volta completato l’avvolgimento, il tutto va inserito nell’alloggio della calotta inferiore che si presenta libero. L’alloggio con la piccola protuberanza sarà, invece, quello in cui si inserirà il rocchetto

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Una volta inserito anche questo e creata la giusta tensione, si può procedere a posizionare la calotta superiore e a fissare le due calotte con del nastro adesivo; la cartuccia è così pronta per essere utilizzata nella vostra fotocamera 110!

Le operazioni di ricarica, una volta  fatte le prime prove pratiche, richiede non più di 10 minuti, con eventuale taglio del rullo 120 compreso. E’ un’operazione veramente alla portata di tutti e che permette di mantenere economicamente in vita un formato che ha ancora tanto da dire; in ba_DSC4953se alle nostre prove, la carta protettiva, se trattata con cura durante queste operazioni, non mostra segni di cedimento prima di una decina di ricariche.

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Ecco come si presenterà la vostra cartuccia una volta ricaricata:

 

 

Varianti

Se si utilizzano fotocamere con avanzamento preimpostato (quali le nuove baby 110 di Lomography, ma anche le minolta 110), non è strettamente necessario inserire anche la carta protettiva, ma è sufficiente coprire con nastro adesivo nero la finetrella contapose; ugulmente, se si utilizza come cartuccia vuota una proveniente dal primo batch di lomography Orca 110, la quale non è dotata di finestrella e non necessita, quindi, di carta.

Cassette 16mm

Una variante della pellicola 110 sono le cassette 16mm utilizzate in particolare sulle diffuse Minolta 16 e Kiev 30/303; il concetto è esattamente lo stesso, così come la procedura da seguire.IMG_1537

Le uniche differenze sono date dalla lunghezza della pellicola, circa 5-10 cm più corta, e dal fatto che la pellicola non ha carta protettiva; le cassette 16mm sono pensate fin dall’origine per essere ricaricate e possono essere disassemblate e riassemblate senza rischi per la tenuta di luce.