Kodak Ektar H35

Cavalcando l’onda delle semplici punta e scatta a pellicola che imperversano fra le nuove uscite negli ultimi due anni, la società Reto ha messo in produzione nel 2022 una piccola fotocamera di plastica che si fregia del logo Kodak e del nome Ektar, concessi su licenza dal brand americano.

Con un design semplice e lineare che richiama le fotocamere amatoriali degli anni sessanta e settanta, fatto di minimalismo delle forme e comandi ridotti all’osso, porta con sè una caratteristica che da molto tempo non si vedeva più: la Kodak Ektar H35, infatti, scatta in mezzo formato permettendo di ottenere fino a 72 immagini da un rullino 35mm.

La nuova Kodak Ektar H35

Il mezzo formato ebbe grande diffusione dalla seconda metà degli anni sessanta, nato per contrastare l’aumento dei costi legati alla fotografia soprattutto per gli amatori (una grande similitudine con il momento attuale!): poter di fatto raddoppiare il numero di pose ottenibili con un rullino consentiva all’amatore un consistente risparmio nell’acquisto della pellicola e nel successivo sviluppo, a fronte di una perdita di qualità che per le dimensioni medie delle stampe e per il target di utenza era del tutto accettabile. Tecnicamente, le fotocamere mezzo formato impressionano sulla pellicola 35mm fotogrammi di dimensione 18x24mm con orientamento verticale permettendo di ospitare due immagini nello spazio occupato da un fotogramma 24x36mm.

Questo sistema consente, teoricamente, di poter progettare ottiche di dimensioni più compatte rispetto alle tradizionali per 35mm, mentre per quanto riguarda i corpi macchina non vi sono particolari vantaggi dimensionali dato che il supporto utilizzato è il medesimo; diversi produttori si lanciarono con le proprie fotocamere nel mercato del mezzo formato ma la linea di prodotti che sicuramente ha lasciato un’impronta importante per stile, qualità e soluzioni tecniche è quella delle Olympus PEN, a cui le moderne digitali micro 4/3 dell’omonima linea si richiamano palesemente.

COME FUNZIONA

La fotocamera è decisamente semplice e scarna di comandi come lecito attendersi da una macchina con fuoco fisso e otturatore a singola velocità (1/100 sec): nelle specifiche e nell’utilizzo richiama molto una piccola fotocamera di plastica che è assurta negli anni passati a vero culto, ossia la Vivitar Ultra Wide&Slim. Entrambe dotate di ottica con focale 22 mm, ma la sostanziale differenza è che questa Kodak Ektar H35 scatta in mezzo formato per cui l’angolo di campo dell’obiettivo sarà equivalente a quello di un’ottica circa 44 mm su pieno formato: quindi niente grandangolo spinto ma una più semplice ottica normale.

Ektar H35 e Vivitar UWS

I comandi, come detto, sono ridotti all’osso: nella parte superiore si trova il solo pulsante di scatto, spostato verso destra, mentre al centro è presente la finestrella del contapose incrementale; sul dorso troviamo la ghiera di avanzamento della pellicola, posizionata nella parte sinistra in basso, la finestra del mirino galileiano e il led di carica del flash; la presenza del flash integrato è una caratteristica interessante e non così comune per queste piccole fotocamere di plastica. Esso è alimentato da una batteria ministilo (AAA) il cui alloggiamento si trova sul fondello della macchina ed è azionato da una ghiera coassiale all’obiettivo (un semplice interruttore ON-OFF).

Pulsante di scatto e contascatti

Il “set di comandi” si completa con il pulsante di sblocco del riavvolgimento e la relativa manopola, che si trovano sul fondello e con la levetta per l’apertura del dorso, posizionata su un lato della fotocamera; sullo stesso lato, nella parte bassa, è presente anche l’occhiello per il collegamento del laccio da polso che viene fornito insieme alla fotocamera.

L’inquadratura avviene tramite mirino galileiano, che presenta due fasce laterali leggermente oscurate in maniera da meglio evidenziare i limiti del fotogramma; il mirino in plastica non è, come facile immaginarsi, particolarmente preciso soprattutto alle brevi distanze, ma più che sufficiente per una fotografia spensierata.

Il fondello della fotocamera

A fronte di queste caratteristiche non vi è molto da dire sul funzionamento in sé, che risulta estremamente intuitivo e banale, ma piuttosto vale la pena di soffermarsi sulle peculiarità e le potenzialità stilistiche del mezzo formato; osservando infatti la produzione fotografica dell’epoca in cui tale sistema raggiunse l’apice della sua diffusione si può notare come l’orientamento verticale e la possibilità di immaginare i due scatti come parti di un singolo fotogramma ha portato a una grande diffusione di dittici fotografici semplificando, forse, una forma di espressione che con i fotogrammi classici risultava più macchinosa; è facile immaginarsi che una nuova diffusione di questo tipo di fotocamere porti ad una altrettanto rapida crescita delle immagini scattate in forma di dittico (qualcosa di simile è successo circa una decina di anni fa all’epoca dell’introduzione della Diana Mini, che poteva scattare anche in half frame).

Non bisogna comunque aspettarsi miracoli data l’assenza di messa a fuoco e la singola velocità di scatto: certamente l’apertura di f/9,5 dell’obiettivo permette di non preoccuparsi molto della profondità di campo e la semplice costruzione a doppietto, anche se in plastica, permette anche di ottenere immagini ben definite al centro del fotogramma; il flash integrato permette anche di scattare quando la luce comincia a calare rispetto alle caratteristiche di ottica e otturatore ma ha comunque potenza molto limitata ed ha effetto solo su soggetti entro i 2-3 metri di distanza. Si consiglia, per una maggiore flessibilità, di utilizzare pellicole da 400 ISO, possibilmente capaci di sopportare in ripresa e in sviluppo un paio di stop di sovra/sotto esposizione.

PRO

-Semplicità e leggerezza

-Estetica

-Flash integrato

-Formato fotogrammi

CONTRO

-Fragilità

-Precisione mirino

-Qualità ottica

CARATTERISTICHE TECNICHE

Modello: Compatta a fuoco fisso

Formato: 18×24 mm su pellicola 135

Ottica: doppietto 22mm f/9,5

Otturatore: a ghigliottina tempo fisso 1/100 s

Messa a fuoco: fissa da 1m a infinito

Alimentazione: 1 batteria AAA per il flash integrato

Dimensioni: 110 x 62 x39 mm

Peso: 100 gr circa senza batteria

REPERIBILITÀ E PREZZI

La Kodak Ektar H35 è ampiamente disponibile presso i principali canali di vendita online e anche in diversi negozi fisici di fotografia o mediastore, ad un prezzo che oscilla, al netto di particolari offerte, fra i 50 e 60 euro. E’ disponibile in quattro colorazioni: nero, marrone, menta e senape. La confezione, anch’essa molto minimal, contiene la fotocamera, il laccetto da polso e una piccola sacca morbida per il trasporto.

Ulteriori informazioni si possono reperire nel sito del produttore alla pagina dedicata.

Il contenuto della confezione

Sotto alcuni scatti eseguiti con la Kodak Ektar H35 su pellicola Ilford HP5+ e trattati con Kodak HC-110